10.01.2019. By Super User

Museo Scaglione Sciacca

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La Casa Museo Francesco Scaglione costituisce una testimonianza, unica nella nostra provincia, di un museo ottocentesco “d’ambientazione”, epigono del collezionismo illuminato che nei secoli XVIII e XIX fiorisce in tutta Europa ad opera di facoltosi privati. Nato a Sciacca nel 1859  da una famiglia borghese, Francesco Scaglione vive tra Sciacca, Palermo e Roma, dove muore nel 1938. Appassionato collezionista e amatore d’arte, è Ispettore Onorario alle Antiche e Belle Arti di Agrigento.  La sede del Museo è la casa della Famiglia Scaglione, che le figlie del Cavalier Francesco, lasciano nel 1969 in eredità al Comune di Sciacca. Il palazzo si trova nel centro storico, accanto al Duomo, nel luogo in cui sorgeva la chiesa di Santo Stefano demolita nel secolo XVI. Al primo piano, l’ambiente di rappresentanza più vasto si affaccia su un piccolo giardino interno, mentre gli ambienti privati danno sulla piazza. Tutti i vani sono coperti con volte quasi sempre dipinte a tempera, e i pavimenti conservano ancora delle interessanti maioliche ottocentesche. Le Sale I – V ricostruiscono il contesto originario, rispettando il decoro e l’arredo dell’appartamento ottocentesco: ambienti di rappresentanza arredati con mobili dell’artigianato siciliano del XIX secolo, e adorni di dipinti, oggetti e soprammobili, di fotografie d’epoca e ritratti di famiglia.

                           

Le Sale VI – IX espongono alcune delle ricchezze e preziose collezioni. Oltre a quelli esposti nella quadreria, i numerosi dipinti del lascito sono distribuiti in tutti gli ambienti in ordine cronologico. In particolare, nella Sala II, la cosiddetta “Stanza del Paracqua”, e nella Sala III, il cosiddetto “Camerone”, si ammira la ricca e variegata pinacoteca comprendente opere del XVII e XVIII secolo, oltre a una collezione di porcellane, alcune delle quali di manifattura cinese. Fra i dipinti del Settecento, un gruppo documenta la vivace cultura legata, di riflesso al magistero di Mariano Rossi, con prove del figlio Tommaso, degli allievi e del maestro. Nella Sala IV sono esposti piccoli bronzi dello scultore Vincenzo Bentivegna, inseriti nell’arredamento liberty tipico del periodo in cui opera l’artista. Nella Sala V, ricostruita a studio, le vetrine ottocentesche contengono, oltre alcuni libri, una raccolta di oggetti archeologici di età greco e romana. La Sala VI espone una parte della collezione di Grafica, con stampe databili tra il XVII e il XIX secolo di carattere sacro e profano, e le collezioni numismatiche e di armi. Le Sale VII – VIII  ospitano la rilevante pinacoteca ottocentesca, composta di opere di artisti  siciliani, italiani e stranieri. Una parte importante è costituita dai dipinti del paesaggismo siciliano dell’Ottocento e dei primi del Novecento, firmati da Francesco Lojacono, Antonino Leto, Mario Mirabella, Salvatore Lo Forte e Natale Attanasio. La Sala IX ospita la prestigiosa collezione delle ceramiche, che accanto agli esemplari siciliani provenienti da Sciacca, Caltagirone e Burgio, annovera pezzi di varie manifatture italiane: Savona, Castelli, Cerreto Sannita, Capodimonte e Napoli.

 

 

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